Ama la vita più della sua logica, solo allora ne capirai il senso.
Questa frase, profonda e misteriosa, risuona dalle pagine di uno dei più grandi pensatori di sempre, Fëdor Dostoevskij. E, a primo impatto, potrebbe sembrarci un paradosso. Viviamo in un'epoca che idolatra la ragione, dove ogni decisione, ogni scelta, ogni progetto è analizzato, ottimizzato, e misurato. Ci insegnano che la logica è la nostra bussola, la nostra unica garanzia contro l'errore. Ma se Dostoevskij avesse ragione? Se il senso profondo della nostra esistenza non si trovasse nelle formule matematiche o nelle tabelle di Excel, ma in un luogo molto più imprevedibile: il cuore?
Pensaci. Quante volte hai cercato di dare un senso a una sofferenza, a un addio inaspettato, a un fallimento, spremendo la tua mente in cerca di un motivo logico? "Perché è successo a me?", "Cosa ho sbagliato?", "Non ha senso!". E il più delle volte, l'unica risposta che trovi è un'amara frustrazione. La logica ti porta a un vicolo cieco, perché non può spiegare ciò che per sua natura è irrazionale: il dolore, la bellezza, l'amore.
Ecco perché Dostoevskij ci invita a un atto di coraggio e di fede: amare la vita a prescindere. Non si tratta di ignorare i problemi, ma di abbracciare l'esistenza con tutto ciò che comporta, senza la pretesa di capirla prima. È un po' come un bambino che si tuffa per la prima volta in piscina: non si ferma a calcolare la densità dell'acqua o la traiettoria ideale, semplicemente si lancia. E nel momento in cui l'acqua lo avvolge, sperimenta una sensazione che nessuna spiegazione teorica avrebbe potuto dargli.
Vivere, in questo senso, non è un problema da calcolare o risolvere, ma un'esperienza da vivere. Il senso non è una risposta che ti viene data, ma qualcosa che si rivela nel pieno dell'azione, del sentimento, della relazione. Lo capisci nel momento in cui ti perdi in un tramonto, quando una risata contagiosa ti scioglie il cuore, o quando, nonostante il dolore, senti una forza inspiegabile che ti spinge ad andare avanti.
Queste non sono "cose" che puoi misurare. Sono la pura essenza della vita, la sua scintilla. La logica può dirti come costruire un ponte, ma non può spiegarti la gioia di attraversarlo per raggiungere una persona amata.
Forse il vero scopo non è trovare una spiegazione per ogni cosa, ma accettare che la vita sia un mistero. Un mistero da amare e da vivere in ogni sua sfumatura, in ogni sua contraddizione. Solo allora, in quel silenzioso atto di accettazione e di amore, il suo senso smetterà di essere un enigma da risolvere e si svelerà come una verità che il cuore ha sempre saputo.
Capitan Pess
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