Ciao a tutti, amanti della montagna e delle avventure!
Oggi voglio raccontarvi di un'escursione che mi ha riempito il cuore di gioia, una di quelle che ti lasciano addosso il profumo del bosco e il sapore dell'amicizia. Siamo partiti per raggiungere il Bivacco Rovedatti con una squadra davvero speciale: io, mio figlio Riccardo, il suo inseparabile amico Leo, e i miei compagni di mille avventure, il Dani e il Nippo.
La Salita: Un Passo Alla Volta Verso la Vetta
La giornata è iniziata con la giusta dose di adrenalina. Arrivati in Val Tartano il primo pezzo del sentiero prevedeva l'attraversamento del famoso "ponte nel cielo", ovvero il ponte tibetano più alto d'Europa.
Dopodiché la salita è stata tutt'altro che una passeggiata, con un dislivello e un sentiero che non hanno concesso sconti. Abbiamo faticato, sudato e a volte (tantissime) ci siamo dovuti fermare per riprendere fiato. Però, è proprio in questi momenti che si scopre il vero spirito di un gruppo. Incoraggiandoci a vicenda, scherzando e condividendo la borraccia, la fatica si è trasformata in un'opportunità per cementare i nostri legami. E vedere i ragazzi affrontare l'impegno con grinta e determinazione è stato per me un grande motivo di orgoglio.
Il Paradiso al Bivacco Rovedatti
Poi, finalmente, la magia: la cima! L'arrivo al bivacco è stato un momento di pura felicità. La vista mozzafiato ha ripagato ogni singola goccia di sudore. Ci siamo tolti gli scarponi e ci siamo sentiti subito a casa, circondati da un panorama selvaggio e imponente.
Ma la parte migliore doveva ancora venire. La nostra cena non è stata una semplice mangiata, ma un vero e proprio rito. Abbiamo tirato fuori le nostre provviste e il bivacco si è trasformato in un'accogliente cucina. Cibo a non finire, risate e quella sensazione di appagamento che solo una giornata così intensa può darti.
Per scaldarci dal freddo che stava calando, abbiamo acceso il fuoco nel bivacco, trasformandolo in un'oasi di calore e luce. Fuori, invece, abbiamo acceso un altro fuoco per cucinare, con la fiamma che danzava nel buio della notte. È stato un momento semplice, ma incredibilmente potente, unendo il bisogno di calore alla gioia della condivisione.
Quando la stanchezza ha preso il sopravvento, ci siamo addormentati, cullati dal silenzio della montagna e dal crepitio del fuoco. Una notte in bivacco è un'esperienza unica, in cui il tempo sembra rallentare e ci si sente parte di qualcosa di più grande.
Un'Alba da Ricordare e la Discesa
La sveglia è suonata all'alba, con i primi raggi di sole che coloravano le cime delle montagne. Un risveglio magico che ci ha dato la carica per affrontare il ritorno. La discesa è stata più agevole e ci ha permesso di goderci ancora di più il paesaggio.
Questa escursione non è stata solo una camminata, ma una lezione di vita: la fatica che si trasforma in soddisfazione, la bellezza della natura, l'importanza di affrontare le sfide insieme e il valore delle piccole cose. E soprattutto, il ricordo di un'avventura indimenticabile, condivisa con le persone giuste.
E come dice il vecchio saggio: "Con i migliori Hobbit si arriva anche a Mordor".
Capitan Pess
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