"A CAZZO DI CANE"

L'arte del "fatto male": alla scoperta di una delle espressioni più colorite dell'italiano

​Nel vasto repertorio della lingua italiana, esistono espressioni che, pur essendo considerate volgari, hanno una tale forza comunicativa da essere entrate nel linguaggio comune. Una di queste è senza dubbio "a cazzo di cane". Usata per descrivere qualcosa di fatto male, in modo approssimativo, frettoloso e senza cura, questa frase ha un'origine incerta ma un significato che tutti, italiani e non, riescono a cogliere al volo.


Ma da dove nasce un'espressione così particolare? L'immagine dietro la parola

​Nonostante non ci siano studi etimologici definitivi, il significato dell'espressione è strettamente legato all'immagine che evoca. Il paragone con l'accoppiamento canino, noto per la sua irruenza e apparente mancanza di controllo o raffinatezza, serve a sottolineare l'assenza di cura e la rozzezza di un'azione. Non si tratta di un atto pensato o eseguito con metodo, ma di qualcosa di istintivo, disordinato e, in ultima analisi, mal riuscito.

​L'espressione, quindi, non si riferisce tanto al risultato finale, quanto alla mancanza di professionalità e all'atteggiamento superficiale con cui un compito viene affrontato.


Un'espressione dialettale e popolare

​Prima di diffondersi a livello nazionale, è probabile che "a cazzo di cane" avesse radici nel linguaggio popolare e dialettale. Ad esempio, nel dialetto genovese esiste una frase simile, "a belin de can", che ha lo stesso significato. Questo suggerisce un'origine comune, legata a un modo di dire che si è poi diffuso in tutta la penisola, assumendo la sua forma attuale.

​Con il tempo, grazie anche alla sua immediatezza e alla sua capacità di esprimere un concetto in modo inequivocabile, l'espressione è stata sdoganata, seppur rimanendo in un ambito informale e gergale. È spesso usata per alleggerire una critica o per commentare in modo ironico un lavoro non all'altezza, come nel famoso film "Boris", in cui il regista René Ferretti esclama: "Certo che se la faccia a cazzo di cane...".


Le alternative meno volgari

​Per chi volesse evitare un linguaggio troppo scurrile, esistono diverse alternative che mantengono un significato simile:

  • Alla carlona: indica un lavoro fatto in modo sbrigativo e noncurante.
  • Fatto coi piedi: un'espressione figurata che sottolinea la pessima qualità di un lavoro.
  • A casaccio: fare qualcosa senza ordine o criterio.

​In conclusione, "a cazzo di cane" è molto più di una semplice frase volgare: è un'espressione che, con una forza visiva unica, cattura l'essenza di un lavoro fatto male, un'abitudine purtroppo fin troppo comune nel mondo.


Capitan Pess





Nessun commento:

Posta un commento

LA CRESCITA ESPONENZIALE: PERCHÉ ALCUNI LAVORI CI FANNO PROGREDIRE ED ALTRI NO

​Quando pensiamo al nostro lavoro, spesso lo vediamo solo come un mezzo per guadagnare. Ma se ci fermiamo a riflettere, ci rendiamo conto ch...