MASCHI ETERO BIANCHI
Concerto Negrita
“Voglio stare bene, sopra questa barca che va e non va”
E’ arrivato il giorno, l’attesa finalmente è finita…
Torno a rivivere le emozioni intense di un concerto con Eleonora;
dopo aver visto i Dirty Honey (il suo primissimo concerto), TaoVox con il suo meraviglioso Love Bus Experience, Tommaso Paradiso (con la canzone della nostra relazione) e i grandi The White Buffalo, oggi arrivano all’Alcatraz di Milano i Negrita.
Sono in uscita con il loro ultimo album “Canzoni per anni spietati” che promette davvero bene perché pieno di belle canzoni nel classico stile Negrita.
Questa è già una bella conferma; in un panorama musicale dove i nuovi artisti non durano fino a domani e i vecchi cantanti sono quasi costretti a snaturarsi per cavalcare anche i tempi moderni, i Negrita mantengono il loro stile unico fatto di proteste, di ballate e di testi sempre profondi e mai banali.
Ovviamente non sono un critico musicale ma questo è quello che mi sembra.
Ho ascoltato i Negrita fin dai loro debutti quando hanno aperto un leggendario concerto del Liga a San Siro e li ho ascoltati tantissimo nei loro primi album; poi mi sono un po' allontanato per riavvicinarmi ancora alla loro musica negli ultimi anni.
Ho scoperto che per me ormai sono rimasti una piacevole conferma e credo proprio che il tempo degli allontanamenti sia finito.
Questo album è una bomba, fatico a trovare una canzone meno bella delle altre e oltretutto piacciono tanto anche ad Eleonora quindi ho pensato di regalarle questo concerto.
L’inizio era previsto per le ore 21 ma i cancelli avrebbero aperto per le 19 e noi, seguendo ormai il nostro consueto rito, siamo arrivati puntuali davanti ai cancelli ancora chiusi senza dubbio tra le prime 50 persone.
Una mezz’oretta di attesa esposti ad un vento freddo e alla minaccia di pioggia (per fortuna non concretizzata) chiacchierando tra di noi e con altri ragazzi e poi finalmente si è entrati.
Dopo una piccola sosta obbligata al bar, con le nostre due birrette abbiamo preso posto sotto il palco, davanti alle transenne leggermente spostati sulla sinistra ma senza dubbio in una posizione invidiabile.
Nessun gruppo di supporto, nessuno striscione o logo della band, tutto molto minimal ma non appena i Negrita sono entrati sul palco hanno caricato con la loro energia tutto il locale.
Impossibile non farsi coinvolgere.
Impossibile davvero.
In un mix di canzoni storiche e canzoni del nuovo album ci hanno fatto vivere una serata magica e ci hanno lasciato la sensazione di aver trascorso una festa tra amici perché i Negrita con le loro canzoni ci hanno accompagnato da quando eravamo (ed erano) solo dei ragazzi trasmettendoci ancora una buona dose di nostalgia per i tempi in cui eravamo tutti più spensierati e i tempi forse erano meno crudeli (o forse lo erano solo in modo diverso).
Ma quando hanno chiuso con “gioia infinita” il messaggio è stato bello e positivo;
impegnamoci affinchè i buoni sentimenti e l’amore siano più forti delle guerre, del consumismo, dell’ipocrisia di questa società, della superficialità dilagante e di questi tempi ostili.
Ecco la scaletta del concerto:
INTRO: Give peace a change
1. Nel blu
2. Non esistono innocenti amico mio
3. Bambole
4. Provo a difendermi
5. Che rumore fa la felicità
6. Brucerò per te
7. Il gioco
8. In ogni atomo
9. Song to Dylan
10. Ho imparato a sognare
11. Ama o lascia stare
12. Radio Conga
13. Il libro in una mano, la bomba nell’altra
14. Rotolando verso Sud
15. Il giorno delle verità
16. Noi siamo gli altri
17. Cambio
18. Mama Maè
BIS
19. Ehi! Negrita
20. A modo mio
21. Gioia infini
ta
OUTRO: What a wonderfull world
Capitan Pess
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